Risparmiare sul sito web: le conseguenze
Premessa
Qualche mese fa sono stato contattato per il rifacimento di un sito web di una azienda che ha una particolare linea di prodotti da promuovere online.
Il sito da rifare era veramente messo male: pochissime pagine con una grafica imbarazzante e contenuti inesistenti assieme ad una sotto specie di e-commerce dal dubbio funzionamento.
Rifare il sito era proprio una buona idea.
Così ho inviato il preventivo per il nuovo sito web, tra l’altro ad un prezzo piuttosto contenuto. L’offerta comprendeva lo sviluppo di una grafica responsive, ottimizzazioni SEO ed un semplice e-commerce per vendere i prodotti.
Passano alcuni mesi e non ricevo risposta. Così, per curiosità, provo a guardare il sito e scopro che nel frattempo è stato rifatto, sono le regole del gioco, non è un problema se non mi accettano un preventivo… ma cosa vedo?
Orrore!
Il nuovo sito web ha peggiorato incredibilmente la situazione. Subito ho pensato di aver sbagliato indirizzo, e invece no, l’indirizzo era giusto.
Una accozzaglia di elementi sparsi nelle pagine senza una linea logica e senza alcuna attenzione né alla grafica né all’usabilità.
Elementi completamente sconnessi tra loro, una struttura di navigazione inesistente, la sezione e-commerce graficamente incoerente con tutto il resto del sito e addirittura con contenuti incompleti.
Chi ha sviluppato il sito non è nemmeno stato in grado di implementare un modulo di contatto decente ed ha incluso il form attraverso una piattaforma esterna dal dubbio funzionamento.
Un completo disastro!
Ricapitolando:
- Miglioramenti a livello di immagine: zero
- Miglioramenti di usabilità: zero
- Ottimizzazioni per mobile: zero
- Miglioramenti SEO: zero
- Miglioramenti per aumentare le vendite: zero
Quindi è stato investito del tempo e (forse) anche del denaro per non avere alcun miglioramento.
Anzi, oltre a non aver ottenuto miglioramenti, oserei affermare che un sito di questo tipo è addirittura penalizzante per la reputazione dell’azienda e del prodotto.
A questo punto ho due ipotesi:
La prima è che il sito sia stato implementato da un truffatore. È l’unico termine che mi viene in mente per descrivere chi può vendere un sito sviluppato in questo modo.
La seconda è che il sito sia stato sviluppato “in casa”, magari con l’aiuto di qualche amico o di qualche conoscente. Ho già trattato questo argomento in passato, ad esempio nell’articolo dedicato ai template web pronti all’uso ed anche in vecchi post come quello sulla mancanza di professionalità e quello sui motivi per evitare i siti fatti in casa .
Spero sinceramente che il sito che ho descritto oggi faccia parte della seconda casistica.
Infine, come spesso accade, mi chiedo se i proprietari si rendono conto di avere un sito web inguardabile e inusabile oppure se magari sono orgogliosi di avere un nuovo sito senza aver speso più di tanto e pensano di essere “furbi”.
A volte è meglio non avere affatto un sito web piuttosto che fare una figuraccia del genere e demolire l’immagine e la reputazione acquisita nel passato.